Cancro Primo Aiuto | Via Ernesto Ambrosini 1 - 20900 Monza T 0394.989041 | E info@cpaonlus.org

SUL SENTIERO TRACCIATO DA WALTER FONTANA

Geniale, generoso, profondamente buono. Un imprenditore visionario e coraggioso, un fine politico e un vero filantropo. Un uomo perbene, brianzolo che possedeva le caratteristiche migliori e più autentiche della sua terra.

Walter Fontana è stato tutto questo e molto altro. Se oggi esiste Cancro Primo Aiuto lo dobbiamo a lui. Al suo esempio, alla sua capacità di ispirare, sorprendere, donare e donarsi. Senza se e senza ma.

Senatore della Repubblica, Presidente dell’Associazione Industriali Monza e Brianza, Sindaco della sua città, Briosco, Presidente della Commissione Industria del Senato e non solo.

Tanti incarichi di prestigio per un uomo profondamente legato alla sua famiglia, ai veri valori e all’altruismo più puro e disinteressato.

Un grande amante della montagna, capace di commuoversi davanti ad un fiore che sboccia e di ammirare un prato verde in una giornata di sole. È stato lui a tracciare il sentiero.

Circa tre anni dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1992, la figlia Mirella e un gruppo di persone hanno deciso di percorrere quel sentiero fondando l'Associazione Cancro Primo Aiuto e ispirandosi proprio a quei valori che Walter Fontana le aveva trasmesso e che sono racchiusi tutti in questa breve ma significativa frase che è diventata anche il motto di CPA: “Siamo solo persone che aiutano altre persone”.

Tutte le nuove sfide le affrontiamo così: con la consapevolezza che essere realmente utili alle persone che stanno combattendo contro il cancro (e ai loro familiari) non è facile, non lo sarà mai, ma continueremo a farlo con impegno, forza e consapevolezza.

Il legame con la Valtellina nel ricordo del Maestro Walter Visioli

«La scomparsa di un amico che ha compiuto accanto a noi il lungo e appassionato viaggio che ha prodotto tanto lavoro e progresso nell’alta valle di Bormio; l’uomo che abbiamo sempre ritrovato fedele a noi e a se stesso, è una perdita dolorosa, una mutilazione che colpisce perfino quella intima inconscia forza che, da anziani, ci fa accogliere come un dono naturale, ogni giorno nuovo. Mi esternava un giorno la sua sofferenza di non trovare questo mondo altrettanto buono e generoso.

Era brianzolo e amava tanto anche la montagna.

Ricordo di essere stato tra i primi a Bormio, nel lontano 1958, ad averlo vicino ed amico e forse per tre ragioni che ci accumunavano: la prima era l’amore per l’arte figurativa, la seconda che siamo stati battezzati nello stesso anno (1919) con lo stesso nome (Walter) e la terza che il suo appartamento, dove con la moglie Rosetta e le figlie Mirella e Ornella amavano trascorrere le vacanze, si trovava proprio sopra la mia Galleria d’arte En Plein Air nel Condominio Ortler. Rammento con quanto entusiasmo s’intratteneva curioso a chiedermi delucidazioni su pittori, quadri e programmi culturali; poi con altrettanto entusiasmo al mio invito accettava d’essere il Presidente dei primi concorsi della Contea, disponendo anche il generoso apporto finanziario per l’istituzione dei Premi. Queste sue qualità nascevano dalla sua schietta natura d’imprenditore ma anche dallo spirito d’artista mancato che, appunto sotto questi impulsi, sentiva, vedeva, considerava i casi della vita. E quanta strada ha fatto fino al raggiungimento di quell’alto incarico di Senatore della Repubblica. Un premio che gli fosse giunto almeno un decennio prima avrebbe prodotto a tanti maggior felicità. E quanto lavoro ha fatto Walter Fontana.

Rivivo un compleanno della dolcissima moglie Rosetta alla quale mi sono sentito in dovere di regalare un mio dipinto raffigurante, in omaggio al suo nome, un mazzo di rose. Ho ottenuto in quell’occasione un momento indimenticabile di entusiasmo puro e candido; il dono non era atteso e mi è stato contraccambiato con un affetto da me molto sentito, un affetto che mi ricorda tra le espressioni, quella particolare pronunciata da Fontana: “Caro amico, lavoriamo pure, visto che in fondo all’animo nostro c’è qualcosa che ci tiene tanto. Lavoriamo pure anche per “la posterità”. Ricordati che la posterità non sappiamo quando comici: può darsi che comici tra un’ora, un’ora e mezza”. Walter Fontana ha ben lavorato per la prosperità e Bormio deve anche a lui il suo progresso, la sua fortuna. Non dimenticherò mai i giorni in cui enormi TIR giungevano qui con mastodontiche macchine funiviarie, funi d’acciaio, travi per tralicci ed altro per costruire una delle più importanti funivie alpine e tutti eravamo incantati, attenti, curiosi per ciò che avveniva e avrebbe reso migliore il nostro futuro. Ed il progresso venne a Bormio grazie a Lui, al suo amore per questa bellissima valle».

Walter Visioli*

 

*1919 – 2009 Pittore e grafico di fama internazionale, Direttore della rivista En Plein Air

Chiudi il menu